episodio 0 - chiedi alla polvere

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«Una cosa che ancora non abbiamo è una stima del numero di morti nel deserto, presumiamo che debba essere almeno il doppio di quella delle persone che muoiono nel Mediterraneo, ma non abbiamo prove di questo, è solo un’ipotesi» lo ha dichiarato nel 2017 Richard Danzinger direttore dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni per l’Africa centrale e occidentale. E’ difficile contare queste morti. I cadaveri vengono inghiottiti dalla sabbia, proprio come fa il mare, ma senza che la testimonianza arrivi all’opinione pubblica occidentale.

Diversi anni fa avevo appena cominciato a lavorare in un Centro di Accoglienza e a causa di un’improvvisa mancanza di personale mi sono trovato ad accogliere un gruppo di ragazze provenienti dalla Libia. Non avevo la minima idea di cosa dovessi fare. Pochi giorni dopo le ho aiutate, assieme ad una mediatrice, a raccontare la loro storia e a trascriverla. Ma era troppo presto e le storie uscivano fuori a pezzettini, o più spesso non uscivano affatto. In quei giorni mi sono reso conto di quanto non sapessi nulla di immigrazione. Nulla ad eccezione dei numeri che dicevano i telegiornali e ad eccezione delle procedure di accoglienza. Loro erano in Libia, insieme a migliaia di altri sventurati, arrivati lì un po’ da ovunque, e poi si imbarcavano e se riuscivano a toccare terra o a essere salvati prima di affogare cominciavano la loro avventura europea. Ma chi fosse realmente ognuno di loro, da dove venisse e da cosa fuggisse chi se lo era mai chiesto? Io non l’avevo mai fatto.

Mi sono accorto che a causa della mia conoscenza superficiale del fenomeno non solo non fossi pronto emotivamente a sopportare quei racconti, ma non fossi per niente preparato ad accogliere quelle persone.

Con il tempo, le storie, quelle vere, hanno cominciato ad affiorare nella quotidianità, piano piano, quando il momento era quello giusto, spesso nei contesti più informali, mano a mano che si instaurava un rapporto di fiducia. E io ho cominciato a capire.

Per questo ho deciso di raccontarvi, attraverso questa serie di podcast, quella parte del viaggio di cui poco si sente parlare, quella che comincia nei paesi di origine e attraversa terre sconfinate, deserti, posti di blocco, quella piena di incontri spiacevoli, di violenze e spesso di morte, attraverso le storie, rese anonime, di alcune ragazze e ragazzi che ho conosciuto negli ultimi quattro anni.

Scoprirete, come è successo a me, che attraversare il mare rappresenta solo la punta dell'iceberg e in moltissimi casi fuggire dalla propria terra non è un’opzione ma l’unica possibilità di sopravvivenza. Forse al termine delle puntate ognuno di noi ne saprà un po’ di più e potrà interrogarsi su quanto debbano essere forti le motivazioni che portano a lasciare la propria casa se per farlo bisogna affrontare un viaggio disperato e pericolosissimo che non saprai mai esattamente dove ti porterà.

Sono Alessandro Rinaldi e quello che vi racconterò è quello che accade prima di vedere il mare.